Piazza del Plebiscito

Piazza del Plebiscito, nota fin dalla creazione come Largo di Palazzo, con i suoi 25mila metri quadrati è una delle piazze più grandi d’Italia

Storicamente emblema di Napoli, famosa ovunque per la sua bellezza, Piazza del Plebiscito è una delle piazze più scenografiche d’Italia. 25 mila metri quadrati di superficie, Palazzo Reale alle spalle e il colonnato della Basilica di San Francesco di Paola a simulare un caloroso abbraccio. Piazza del Plebiscito è questo. Tra il mare di Via Partenope, a pochi passi da Via Chiaia, cuore pulsante delle manifestazioni napoletane (da ultimo, sicuramente, i festeggiamenti per lo Scudetto del Napoli) si apre nella sua fierezza una piazza la cui storia risale già al 1543.

Certo, all’epoca la piazza non era così come la conosciamo oggi; all’epoca era soltanto uno slargo ma il destino era tracciato. Destino che iniziò a compiersi proprio con la costruzione del palazzo Vicereale per volere di Pedro Alvarez de Toledo y Zuniga. In quell’occasione fu realizzata una grande spianata proprio in corrispondenza del palazzo.

La svolta arriva con la costruzione del Palazzo Reale di Napoli e con l’incarico conferito a Domenico Fontana, architetto che aveva trascorso gran parte della sua vita a Roma e che proprio lì aveva conosciuto l’importanza dell’impatto scenografico che la piazza avrebbe avuto. Ecco dunque che Palazzo Reale non fu progettato con la facciata rivolta verso Via Toledo ma tra il mare e il centro storico, rivolto allo slargo che stava nascendo proprio in quel periodo.

Subito dopo la costruzione di Palazzo Reale, quella che oggi conosciamo come Piazza del Plebiscito, fu denominata Largo di Palazzo, cuore pulsante di Napoli, centro per l’aristocrazia e la nobiltà napoletana. A quello slargo mancava ancora qualcosa e, in effetti, Napoli non si era ancora dotata di quello che oggi definiremo piano urbanistico; iniziarono dunque le modifiche, prima tra tutte la fontana ad archi progettata da Pietro Bernini e Michelangelo Naccherino.

Serviranno ancora 200 anni perché la Piazza iniziasse ad assumere la conformazione alla quale siamo abituati; siamo in epoca napoleonica e Gioacchino Murat intese conferire alla piazza una nuova impronta, sulla scorta di quanto stava già accadendo in Francia e, in generale, in Europa. Nasce il progetto del Foro Gioacchino, affidato a Leopoldo Laperuta e Antonio De Simone.

La storia di Piazza del Plebiscito era tutt’altro che definita. A Napoli tornano i Borbone e i lavori per il Foro Gioacchino vengono interrotti. Re Ferdinando decise infatti di erigere una Chiesa Cristiana, dedicata proprio a San Francesco da Paola. La costruzione della Basilica fu affidata a Pietro Bianchi a cui va il merito anche di aver inserito nel progetto le due statue, dedicate a Carlo e Ferdinando di Borbone e realizzate da Canova.

Era il 1846 e veniva ufficialmente inaugurata quella che oggi conosciamo come Piazza del Plebiscito. Il nome, infatti, risale al 1860 dopo il “plebiscito” che decretò l’annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno di Sardegna.

Vista su Piazza del Plebiscito da Piazza Trieste e Trento

I leoni di Piazza del Plebiscito a Napoli

Grandezza e capienza di Piazza del Plebiscito

La capienza di Piazza del Plebiscito si stima sia compresa tra le 20.000 e le 50.000 unità anche se per le feste Scudetto è stata stimata la presenza di oltre 100.000 persone in Piazza. In effetti restano indelebili le immagini e le riprese dall’altro di migliaia di tifosi napoletani in strada per i festeggiamenti.

La superficie della Piazza è di 25000 metri quadrati.

Piazza del Plebiscito, le 3 curiosità più famose

Piazza del Plebiscito è nota anche per le sue numerose curiosità e leggende e tra le più famose ricordiamo quelle sul nome della piazza (lo anticipavamo prima), quella sull’altezza della Basilica di San Francesco di Paola e quella collegata alla leggenda delle Regina Margherita.

Piazza del Plebiscito – il nome

Piazza del Plebisito fu ribattezzata tale soltanto nel 1860 dopo che fu votata, con l’80% dei voti favorevoli, l’annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno di Sardegna. Fu un referendum storico e fu proprio in quell’occasione che fu coniato il nome attuale della piazza nota prima come Largo di Palazzo e poi come Piazza di San Francesco da Paola.

La Basilica di San Francesco da Paola

Ferdinando di Borbone, in aperta contrapposizione con i progetti napoleonici e, in particolare, con i progetti di Gioacchino Murat, volle fortemente la costruzione della Basilica di San Francesco di Paola. Ciò che non tutti sanno è che Re Ferdinando pretese che la cupola non superasse, in altezza, Palazzo Reale: l’obiettivo era chiaro, sancire la supremazione dei Borbone anche nei confronti della Chiesa.

La leggenda delle “statue” e della Regina Margherita

Tra le curiosità sicuramente più famose, c’è quella legata alla leggenda della Regina Margherita. Si narra che la Regina, nel concedere la grazia ai prigioneri della città, chiedesse loro di attraversare la piazza passando tra le due statue; i prigionieri venivano bendati e dovevano attraversare la piazza per l’intera ampiezza passando proprio tra le due statue. Farlo era impossibile: la superficie di Piazza del Plebiscito, infatti, è irregolare e non consentiva praticamente a nessuno di guadagnare la libertà promessa dalla Regina Margherita.

Come arrivare a Piazza del Plebiscito

Arrivare a Piazza del Plebiscito è praticamente semplicissimo. Ecco alcune semplici indicazioni su come arrivare a Piazza del Plebiscito dal centro storico di Napoli. Per arrivare con i mezzi pubblici in Piazza del Plebiscito è possibile prendere la metropolitana Linea 1 (scendendo a Piazza Municipio) o la Linea 6 (fermata a Chiaia).

Dal Corso Umberto è possibile arrivarci anche con l’autobus: la linea è l’R2 con fermata a Piazza Trieste e Trento.