Castel dell’Ovo, visite guidate gratis tra storia e mito

Castel dell’Ovo, una vera e propria meraviglia nel cuore del Golfo di Napoli: la storia, il mito e la leggenda di uno dei luoghi più visitati (e conosciuti) della città

Elemento essenziale del più celebre dei panorami del mondo, Castel dell’Ovo sorge sull’Isolotto di Megaride e deve il suo nome ad una leggenda che rinvia a Virgilio. Si narra infatti che il poeta, noto anche per essere un mago, pose un uovo alle fondamenta del castello: la sua rottura avrebbe provocato non solo il crollo della struttura ma ulteriori e disastrose catastrofi alla città di Napoli. E deve saperlo bene la regina Giovanna I che, nel XIV secolo, fu costretta ad inventarsi una storia credibile per evitare che si diffondesse il panico tra la cittadinanza.

Eh si perché proprio durante il regno della regina Giovanna, Castel dell’Ovo subì ingenti danni a causa del crollo parziale dell’arco su cui si poggia l’intera struttura. Tra la popolazione serpeggiò il panico per la paura di ulteriori catastrofi tanto da spingere la regina a giurare di aver sostituito quell’uovo posto in origine da Virgilio alla base del castello.

Castel dell’Ovo, la storia dalla fondazione ad oggi

La storia di Castel dell’Ovo è in realtà risalente nel tempo. Fu edificato sull’isolotto di Megaride, la continuazione del Monte Echia: parliamo dello stesso isolotto su cui fu fondata Parthenope nell’VIII secolo avanti Cristo. Su quell’isolotto di tufo già nel I secolo a.c. fu edificata la Villa di Licinio Lucullo che acquistò un appezzamento di terreno che andava da Pizzofalcone a Pozzuoli. Quella villa rimarrà alla storia almeno fino all’epoca tardoromana tanto da essere presso soprannominata castrum lucullanum per le biblioteche, per i primi alberi di pesco e per gli allevamenti di murene. 

Nel V secolo la villa ospitò Romolo Augusto e, dopo la sua morte, l’intera isola divenne insediamento dei monaci basiliani che occuparono l’isolotto fino al X secolo. In quegli anni i duchi di Napoli rasero al suolo l’intera struttura per evitare che i saraceni la utilizzassero come punto di approdo e costringendo i monaci a trasferirsi a Pizzofalcone.

Castel dell’Ovo all’epoca dei Normanni

Castel dell’Ovo era (come è) un posto strategico e fu proprio per questa ragione che Ruggiero il Normanno, nel 1140, la scelse come sede anche se l’utilizzo fu comunque modesto. Nello stesso periodo sorgeva Castel Capuano, e fu lì che furono dirottate le funzioni commerciali. Intanto però i Normanni lavorarono alla fortificazione del sito, con l’edificazione delle prime torri. Ma la fortificazione continuò senza sosta anche con gli Svevi attraverso l’edificazione di altre torri e con la trasformazione di Castel dell’Ovo in prigione di stato e, soprattutto, reggia prima ancora che sede del Tesoro durante il regno di Federico II.

Il Tesoro del Regno di Napoli resterà a Castel dell’Ovo anche sotto i d’Angiò che, comunque, spostarono la residenza del Regno a Castel Nuovo (l’attuale e arcinoto Maschio Angioino). Fu in questi anni che iniziò a diffondersi l’attuale denominazione del castello che inizierà a legare il suo nome alla leggenda dell’uovo di Virgilio. Nell’edificio fu imprigionata nel 1300 la regina Giovanna, prima di essere condannata all’esilio a Muro Lucano.

Castel dell’Ovo: dal periodo aragonese a quello borbonico

Nel periodo aragonese subì prima una fortificazione intensa almeno fino agli inizi del 1500: poi, sotto Ferrante I, fu bombardato proprio dagli aragonesi per liberare il sito dalle truppe francesi. Il periodo di declino era soltanto iniziato: ulteriori danneggiamenti con Luigi XII e con gli spagnoli quando fu spodestato Ferdinando II d’Aragona. Poi la nuova ricostruzione e rifortificazione fino all’epoca borbonica. Proprio i Borbone ordinarono l’ulteriore fortificazione di Castel dell’Ovo, oltre che la modifica degli armamenti e la ricostruzione delle torri.

Castel dell’Ovo, visite guidate e orari di apertura

Oggi Castel dell’Ovo rappresenta senza dubbio uno dei luoghi più importanti e noti di Napoli: elemento di spicco nel panorama più bello del mondo, Castel dell’Ovo è visitato da migliaia di turisti ogni anno. L’accesso al sito è completamente gratuito secondo i seguenti orari di apertura:

  1. Nel periodo estivo:
    giorni feriali: 9.00-19.30
    giorni festivi e domenica: 9.00-14.00
  2. Nel periodo invernale:
    giorni feriali: 9.00-18.30
    giorni festivi: 9.00-14.00

Chiaramente l’area, dominata da Castel dell’Ovo, è nota per l’annesso Borgo Marinari, per i suoi ristoranti e per una fantastica passeggiata in uno dei luoghi più magici della città di Napoli. Il consiglio quindi è proprio quello di approfittare della visita guidata a Castel dell’Ovo per fermarsi in uno dei luoghi più suggestivi della città, magari per gustare un’ottima cucina di pesce in uno scenario fantastico.