Napoli e Parigi, le similitudini tra le due “capitali d’Europa”

“Ci sono due capitali in Europa. Napoli e Parigi.” – È di Stendhal la celebre frase su Napoli e Parigi ripresa, in tempi recenti, dal Premier francese Macron. Maurizio De Giovanni, con una frase che fece scalpore, sostenne durante un’intervista che “Parigi, che è splendida, l’hanno fatta gli uomini; Napoli l’ha fatta Dio.”

A prescindere dai “partiti”, le similitudini tra le due città ci sono, e sono anche tante. Del resto il legame con i francesi è storia, pura storia. Dal periodo Angioino al periodo napoleonico. Cucina e arte, lingua napoletana e francese. Ancora oggi, sono di uso comune parole come “buatta”, “gattò di patate” e “allummare” … sono soltanto alcuni esempi delle straordinarie similitudini tra napoletano e francese.

Napoli e Parigi sono due città intrise di storia, cultura e fascino e condividono più di quanto si possa immaginare. Oltre alla lingua, c’è ovviamente la cucina. Entrambe le città sono storicamente famose per la gastronomia ma ci sono piatti napoletani di chiara origine o comunque affinità con i francesi.

E infatti nel XVIII secolo, i Monsù (dal francese “Monsieur”) erano cuochi francesi chiamati alla corte di Ferdinando I di Borbone, Re delle Due Sicilie. Questi cuochi non solo compiacevano i gusti ricercati della Regina Maria Carolina d’Austria, ma contribuivano anche alla rivoluzione gastronomica creativa della cucina francese a Napoli. I Monsù elaboravano ricette complesse e scenografiche per stupire i nobili, creando piatti che ancora oggi amiamo. Alcuni esempi includono:

  • Sartù di Riso: Un piatto di riso ricco e scenografico, spesso servito in un guscio di pangrattato.
  • Ragù: La versione napoletana del ragout francese.
  • Gâteau (noto come Gattò a Napoli): Una torta salata con strati di purè di patate, formaggio e carne.
  • Crocchè (simili alle crocchette): Bocconcini fritti di patate o riso.
  • Supplì: Palline di riso ripiene di formaggio e carne, fritte.
  • Timballo o Timpano: Una torta di pasta ripiena di carne, uova e sugo, spesso con un guscio d’uovo al centro, in ricordo del Vesuvio.

Potrebbe allora valere davvero la pena raggiungere Parigi da Napoli o magari da Bari. Del resto le due città non sono mai state così vicine. Il modo migliore per raggiungere Parigi da Napoli è sicuramente l’aereo: con un volo da Napoli a Parigi. Con un volo diretto di soltanto 2 ore e 25 minuti saremo nella città degli innamorati, senza stress, con partenza direttamente da Capodichino. Un’alternativa potrebbe essere quella di raggiungere prima Bari e poi da lì prenotare un volo da Bari a Parigi.

Le alternative non sono certo così comode. C’è chi sceglie il treno (ma la traversata non è così semplice da affrontare) e c’è chi sceglie un lunghissimo viaggio in auto, un viaggio lungo circa 1700 km (non è certo una passeggiata, insomma).