La Chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova

La Chiesa di Donnaregina (chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova) è una chiesa del Centro Storico di Napoli, situata a Largo Donnaregina, oggi sede del Museo Diocesano di Napoli

La Chiesa di Donnaregina Nuova fa parte di un complesso monastico le cui testimonianze risalgono già all’VIII secolo; un complesso che già nel XIV secolo poteva contare su una chiesa, la Chiesa di Santa Maria Donnaregina Vecchia. La nuova chiesa fu costruita davanti alla pre-esistente con lo scopo di ampliare l’intero complesso monastico riservando la nuova chiesa alle clarisse.

La costruzione della Chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova iniziò nel 1617 e soltanto 9 anni dopo fu conclusa la facciata. Occorrerà attendere il 1647 per la costruzione del portale e ancora 7 anni per l’ultimazione dei lavori della Cupola, conclusa nel 1654. La consacrazione soltanto nel 1669 ad opera del Cardinale Caracciolo.

L’opera, tuttavia, non era ancora conclusa. E così la decorazione continuò per lungo tempo, anche grazie a Luca Giordano che nel biennio 1686-1687 curò la decorazione della volta del coro delle converse. La decorazione delle cappelle laterali fu concluso 4 anni dopo mentre occorrerà attendere il 1700 per la costruzione dell’altare maggiore.

Chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova, la storia recente

In tempi recenti, e in modo particolare nel 1860, l’intero complesso religioso fu ridimensionato per consentire l’ampliamento di Via Duomo nell’ambito del piano del cosiddetto Risanamento. Intanto le vicende del complesso videro la chiusura del Monastero e il trasferimento della proprietà della Chiesa di Santa Maria Donnaregina Vecchia al Comune di Napoli.

Le due chiese, originariamente unite tramite il portale del coro delle monache, furono divise definitivamente durante i lavori condotti tra il 1928 e il 1934.

Chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova, gli interni

Più che per gli spazi esterni, la Chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova è sicuramente una delle chiese più belle di Napoli, soprattutto per gli interni. L’interno della chiesa è a navata unica al lato della quale dipanano sei grandi cappelle (tre per ciascun lato) tutte decorate in stile barocco.

La Chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova è infatti un grande esempio del barocco napoletano. La volta fu decorata da Francesco Maria De Benedictis con rappresentazioni raffiguranti l’Incoronazione della Vergine, l’Assunzione, gli Apostoli che guardano il sepolcro vuoto della Madonna e San Francesco in Gloria.

Ai lati dell’altare maggiore, in breccia di Sicilia e verde antico, le opere di Luca Giordano raffiguranti le Nozze di Cana e la Moltiplicazione dei pani e dei pesci. La cupola, inoltre, è decorata con i resti degli affreschi di Beltrano risalenti al 1654.

Di grande rilievo anche le decorazioni delle cappelle laterali, adornate da stucchi dorati e da opere di stampo barocco. Nelle cappelle situate sul lato sinistro abbiamo, in ordine, la prima con tele raffiguranti l’Annunciazione, l’Immacolata concezione e San Michele Arcangelo. Nella cappella della Madonna del Rosario, la seconda, troviamo dipinti raffiguranti Madonna e San Michele che proteggono i cristiani durante la battaglia di Lepanto e dell’Incontro fra San Domenico e San Francesco e altri Santi, le scene delle Nozze mistiche, la Visione di Santa Rosa, l’Assunzione della Vergine e Santi.

La Cappella della Madonna del Carmine, la terza, è invece caratterizzata dall’affresco Madonna in trono col Bambino, Madonna che consegna l’abito a San Simone Stock e la Madonna del Carmine invocata contro la peste del 1656.

Di grande valore anche le opere che caratterizzano le tre cappelle di destra. La prima è dedicata a Sant’Antonio: spiccano il Noli me tangere, Sant’Antonio resuscita un morto e Miracolo della giumenta che si piega davanti all’ostia consacrata. La seconda cappella, dedicata all’Annunziata, si caratterizza ancor più delle altre per lo stile barocco degli stucchi e per l’affresco della Madonna della Libera.

La terza e ultima cappella di destra è invece dedicata a San Francesco e, oltre ai marmi, è adornata dalla tela San Francesco riceve i simboli della beatificazione e della santità