La foto dei crateri dei Campi Flegrei visti dall'alto

Campi Flegrei, cosa vedere e cosa fare

I Campi Flegrei sono una delle zone più belle di Napoli, una zona caratterizzata da frequente e intensa attività geologica ma, soprattutto, da secoli di storia

Certo i Campi Flegrei sono noti, soprattutto nell’ultimo periodo, per l’intensa attività vulcani e per la crisi bradisismica in atto. Tuttavia parliamo sempre di una delle zone di Napoli più belle in assoluto. Siamo nella zona costiera a ovest e a nord ovest di Napoli a circa 40 minuti di auto dal centro storico della città.

Rientrano nei Campi Flegrei (o più in generale, nella zona flegrea) Pozzuoli, Bacoli, Baia, Cuma, Agnano … insomma, in quella zona possiamo trovare le testimonianze di un patrimonio storico e ambientale di straordinario valore.

Campi Flegrei, la storia

La storia dei Campi Flegrei risale a molti millenni fa. E infatti, per tracciare con un po’ di precisione l’evoluzione storica della zona flegrea, occorre partire dalle sue fasi geologiche. Fasi geologiche a cui è stato indissolubilmente legato il nome dei Campi Flegrei.

La storia di quest’area è infatti distribuita in tre periodi:

  • Primo periodo Flegreo: questo periodo va fatto risalire ad un età compresa tra i 42000 e i 35000 anni fa. Si caratterizza dai banchi di piperno e dal tufo (elemento da costruzione tipico dell’edilizia partenopea). Secondo gli studi l’attività vulcanica di questo periodo fu intensa e raggiunse l’apice nell’esplosione vulcanica con la quale l’intera regione fu invasa dall’ignimbrite. La stessa eruzione provocò lo sprofondamento della caldera con un impatto sull’intero ecosistema globale.
  • Secondo periodo Flegreo: questo periodo, invece, risale tra i 35000 e i 10500 anni fa. Fu proprio in questo periodo che avvenne la più grande eruzione della storia. Di questo periodo abbiamo testimonianza anche nell’immenso vulcano il cui cratere è delimitato dalla collina di Posillipo, dai Camaldoli, da Quarto, dal Monte di Cuma e dal Monte di Procida per un diametro di oltre 15 km).
  • Terzo periodo Flegreo: questo periodo è invece “relativamente recente” ed è datato dagli 8000 ai 500 anni fa. Arriviamo almeno fino al 1538, anno in cui ci fu l’ultima eruzione dei Campi Flegrei dopo 3000 anni di “riposo”.

Tuttavia, la storia dei Campi Flegrei non può essere collegata soltanto alla sua attività vulcanica. Per quanto i Campi Flegrei siano infatti noti soprattutto per questo, in realtà alle spalle ci sono centinaia di anni di storia greca e romana, le cui tracce sono assolutamente evidenti da Bacoli a Cuma, da Baia a Pozzuoli.

Cosa vedere ai Campi Flegrei?

Partiamo proprio da Pozzuoli (e dalla Solfatara), che fu porto di Roma. Di epoca romana ritroviamo il Tempio di Serapide (l’antico macellum), il Tempio di Augusto (Duomo della Città Puteolana), le terme, le necropoli e ben due anfiteatri di cui uno è il terzo più grande d’Italia (l’Anfiteatro Flavio).

Degna di nota anche la Crypta Neapolitana, l’ingegnoso collegamento tra i Campi Flegrei e la città di Napoli. Le due aree della città erano collegate tramite una galleria scavata nel tufo, galleria all’ingresso della quale è situata la tomba del poeta Virgilio.

Da ricordare anche il Lago d’Averno, un lago formatosi proprio all’interno di una caldera vulcanica utilizzata fin dall’epoca romana come porto militare. Sul Lago d’Averno è possibile ammirare i resti del Tempio di Apollo oltre che la grotta resa famosa perché identificata con l’ingresso negli inferi descritto nell’Eneide di Virgilio.

Sempre nel pieno dei Campi Flegrei è possibile visitare Baia (una parte del territorio del Comune di Bacoli). Baia era il luogo in cui l’aristocrazia romana godeva di interminabili momenti di otium e riposo. Qui è possibile ammirare alcune delle lussuose ville romane più belle d’Italia, all’interno delle quali sono stati rinvenuti i tempi di Mercurio, Venere e Diana. Il complesso archeologico di Baia, inoltre, è una delle mete turistiche più ambite dei Campi Flegrei. Una delle aree più belle, però, è attualmente sommersa a causa delle crisi bradisismiche: è il Parco Sommerso di Baia, un’autentica meraviglia dei Campi Flegrei.

E ancora, sempre nei Campi Flegrei, non può mancare una visita all’antica Misenum, un villaggio di epoca romana sede della flotta pretoria romana, o alla Piscina Mirabilis, la cisterna più grande mai costruita dai romani con una capacità di 12600 metri cubi d’acqua.

Queste sono soltanto alcune delle meraviglie che storicamente hanno caratterizzato (e caratterizzano) i Campi Flegrei.

Campi Flegrei, dove si trovano?

I Campi Flegrei si trovano nella zona a ovest e a nord ovest di Napoli, a circa 40 minuti di macchina dal centro storico della città e sono facilmente raggiungibili grazie al trasporto ferroviario. La zona dei Campi Flegrei è infatti servita sia dalla Metropolitana (Linea 2) sia dalla Cumana (linea ferroviaria che deve il nome proprio a Cuma).